Binomio fantastico... per principianti

Una lettera per spiegare ai non addetti ai lavori il BINOMIO FANTASTICO, intuizione di Gianni Rodari, utilissima anche ai genitori, per riempire i tempi morti in modo creativo, o durante lunghi viaggi in macchina.


Cara amica,
sicuramente sai chi è Gianni Rodari, ne avrai sicuramente letto qualche storia durante la tua carriera scolastica. Forse non sai, però, che dalla sua attività prima di insegnante, poi di giornalista e sempre di scrittore per l’infanzia ha tratto numerosi spunti per scrivere letteratura per e con i bambini.
Era convinto della necessità di dare "tutti gli usi della parola a tutti (…) non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo". Era un idealista, ma anche grazie a lui oggi siamo sempre più convinti dell’importanza di offrire a ogni bambino dei momenti di… non voglio dire fantasia, la chiamerò Fantastica, come diceva lui, citando Novalis.
Ora mi dirai: “La Fantastica, la fantasia, la parola che diventa democratica… tutte belle cose, ma lo sai che io alle elementari non ho mai inventato una storia?”. Lo so, nemmeno io me ne ricordo; e ancora oggi nelle scuole vedo racconti “di fantasia” che nascono da domande stimolo, che più che liberare la fantasia la guidano lungo una strada precostituita.
Anche se sembra un controsenso, però, per i bambini è difficile creare storie dal nulla, con tutta la pagina bianca davanti a sé. Ecco perché Rodari consiglia di far nascere le storie da una scintilla, e se la scintilla non può che nascere da due cose (come il fuoco nasce dall’attrito tra il bastoncino di legno e una pietra), allora anche una storia può nascere da due parole.

Rodari è convinto che una parola crei nella nostra mente tutta una serie di collegamenti e associazioni, un po’ come fa un sasso che cade in uno stagno… Bene, ora pensa se le parole fossero due! Lui l’ha chiamato BINOMIO FANTASTICO e l’unica regola che lo governa è che le due parole siano semanticamente distanti, appartengano a due sfere diverse, creino un accostamento insolito che faccia scoccare proprio la scintilla che ci serve per avviare una buona storia. Dico “avviare”, “inventare” perché questo è il nostro compito, il resto lasciamolo agli scrittori.
L’esempio più semplice di binomio fantastico è quello che si può creare con l’aiuto del caso: se io ora penso una parola e tu ne pensi un’altra è probabile che formino un buon binomio, con l’aiuto del caso. Se io penso a "specchio" e tu a "bambina" potremmo combinare le due parole: una bambina con uno specchio (e che ci farà? Si specchierà in continuazione?), una bambina su uno specchio (ma non sarà troppo pesante? E se lo rompe?), una bambina in uno specchio (È rimasta imprigionata dentro? Ci è passata attraverso? Ah, no, a quello ha già pensato Lewis Carroll!), una bambina di specchio (come sarà delicata! E cosa fa, riflette l’immagine degli altri?), lo specchio di una bambina (un po’ banale…), uno specchio in una bambina (speriamo non se lo sia mangiato! Una veloce radiografia ce lo mostrerà!) e così via… Ma forse non è poi così fantastico come binomio, ne esistono a milioni e sempre più stimolanti.
Nella sua Grammatica della fantasia (un libretto ricco si spunti e di idee, che lui definisce non una raccolta di ricette, né un Artusi delle storie) Rodari presenta altre combinazioni di parole che funzionano da binomi fantastici; possiamo associare nomi e aggettivi, nomi e azioni… e anche l’IPOTESI FANTASTICA, a cui lui dedica un capitolo a parte, in fondo non è altro che un binomio: ipotizzando “cosa succederebbe se…” possiamo associare un soggetto e un predicato alquanto distanti tra loro (e se tutte le case fossero senza finestre? Tanto per dirne una, così sul momento).
E Rodari, facendo un po’ quello che anche Munari fa proponendo nell’arte il “cambio di materia” (guarda caso, in un libro che si chiama Fantasia), inventa omini di tutti i tipi: ecco un altro binomio fantastico. Cos’è un omino di vetro, di burro, di porcellana… se non un accostamento alquanto insolito?
Bene, cara amica, ho finito di annoiarti; però prima di lasciarti andare, una critica a Rodari la voglio fare: e sì, è vero, le sue suggestioni sono interessantissime, forse addirittura fondamentali, ma quando leggo "una storia può nascere solo da un binomio fantastico" devo dire che pecca un po’ di presunzione!
Forse ci sono altri modi per scatenare la fantasia, li dobbiamo solo scoprire.

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